lunedì 28 maggio 2018

Franco Corelli


Franco Corelli, tenore fra i più grandi del Novecento, non ha certo bisogno di presentazioni; purtroppo per me io ho cominciato ad andare all'opera quando lui si era già ritirato o stava per farlo, cioè alla fine degli anni '70. La sua carriera è stata straordinaria, con presenza continua nei teatri di tutto il mondo; non stupisce quindi che al cinema la sua presenza sia quasi irrilevante nonostante le ottime doti anche come attore. Franco Corelli aveva infatti un fisico notevole, da divo del cinema o da decatleta; lo troviamo però solo in un film nel 1957 per la regia di Sergio Corbucci, “Non c’è pace per chi ama” (o anche “Suprema confessione”, ha due titoli) protagonisti Anna Maria Ferrero, Massimo Serato, Andrea Checchi (si direbbe una comparsata come ospite), e in un telefilm tedesco nel 1982, sempre non da protagonista. Prima però, nel 1956, c'era stata una "Tosca" di Puccini uscita nei cinema, proprio come un film, con la regia di Carmine Gallone: Franco Corelli vi recita e canta con la sua voce, Tosca è invece interpretata da un'attrice (Franca Duval) doppiata in voce da Maria Caniglia (di questo film ho già scritto qui nel blog).
Questo è un elenco delle sue presenze tra film e registrazioni tv, tratto da www.imdb.com :
- 1954 "Pagliacci" di Leoncavallo, edizione Rai, con Mafalda Micheluzzi e Tito Gobbi, regia Franco Enriquez dirige Alfredo Simonetto
- 1956 "Suprema confessione" (Non c'è pace per chi ama), regia di Sergio Corbucci, con Anna Maria Ferrero, Massimo Serato, Arnoldo Foà, Andrea Checchi; Franco Corelli interpreta un tenore.
- 1956 "Carmen" di Bizet in tv per la Rai, con Belen Amparan, Anselmo Colzani, Elda Ribetti; dirige Nino Sanzogno
- 1956 "Tosca", film per la regia di Carmine Gallone; l'opera di Puccini è rappresentata per intero, senza tagli, come in teatro.
- 1958 "Turandot" di Puccini in tv per la Rai, con Lucille Udovich, Plinio Clabassi, Renata Mattioli; dirige Fernando Previtali
1958 "La forza del destino" di Verdi, con Renata Tebaldi, Ettore Bastianini, Boris Christoff, Oralia Dominguez, Renato Capecchi; dirige Francesco Molinari Pradelli
1973 "Andrea Chenier" di Umberto Giordano, con Celestina Casapietra, Piero Cappuccilli; dirige Bruno Bartoletti
1982 "Das kann ja heiter werden" serie telefilm tv tedesca; Franco Corelli appare nel primo episodio
 


 


mercoledì 23 maggio 2018

Richard Tucker


Richard Tucker (americano, 1913-1975) è uno dei grandi tenori del Novecento. Attivo soprattutto al Metropolitan, è comunque venuto a cantare molte volte anche in Italia, e i suoi dischi sono numerosi e sempre molto quotati. Nato come Ruvn Ticker, cugino di Jan Peerce, i suoi inizi sono come cantore di sinagoga; i cantori di sinagoga hanno infatti la parte tecnica in comune con i cantanti d'opera (ne ho portato qualche esempio su questo blog parlando di "Cabaret" di Bob Fosse). La vocalità del giovane Tucker non può passare inosservata e cominciano ad arrivare proposte da musicisti e impresari. Dopo i necessari studi, Tucker debutta nel 1945 al Metropolitan; subito dopo canta con Toscanini in tv, ed è Radames nella famosa Aida con l'orchestra NBC. Negli anni 60 e 70 canta diverse volte a Firenze, sotto la direzione di Schippers e di Riccardo Muti; è alla Scala con Luisa Miller, si esibisce anche a Parma e all'Arena di Verona.
La sua presenza al cinema è limitata quasi soltanto a “Song of surrender” di Mitchell Leisen (titolo italiano “La colpa della signora Hunt”, 1949), dove Tucker canta la canzone "Serenade" ma i protagonisti sono Wanda Hendrix e Claude Rains.
Nel dettaglio, secondo www.imdb.com :
1949 "Aida" di Verdi in versione da concerto per la tv NBC, con Toscanini come direttore.
1949 "Song of surrender ", film per la regia di Mitchell Leisen dove Tucker ha una parte secondaria e canta "Serenade"
1952 "Cavalcade of stars", programma della tv americana dove Tucker è uno degli ospiti
1952 "Carmen" di Bizet diretta da Fritz Reiner, con Rise Stevens e Robert Merrill; un'esecuzione famosa su disco della quale dovrebbe esistere anche una versione filmata, della quale però non riesco a trovare traccia on line.
1963 "The voices of Firestone", altro programma della tv americana dove Tucker canta estratti dal Faust di Gounod.
Inoltre, sempre su www.imdb.com , sono indicate altre 18 apparizioni di Richard Tucker alla tv americana dal 1949 al 1962.


 

venerdì 18 maggio 2018

Leyla Gencer


 
Ho un ricordo personale di Leyla Gencer, abbastanza curioso: l'unica volta che l'ho ascoltata è stato il 12 settembre 1981, nell'aula magna della mia scuola. Per la precisione, il Setificio di Como (ITIS Paolo Giovio, da tutti conosciuto come Setificio) che all'epoca era per me un ricordo ancora caldo, il diploma di perito chimico lo avevo preso pochi anni prima. Leyla Gencer, una delle più grandi cantanti degli anni '50 e '60, era agli ultimi anni di carriera e in quel concerto si esibiva con il pianista Nikita Magaloff, uno dei più grandi interpreti di Chopin. Il programma era di rara esecuzione, di Chopin le "19 liriche polacche op.74" (in seguito questo recital sarebbe uscito in disco). Ricordo ancora lo stupore di Leyla Gencer nel trovarsi in quell'aula magna, non si aspettava un ambiente così e lo disse con estrema chiarezza prima di cominciare, parole che si possono riassumere con un "dove mi avete portato". Parole giustificatissime, perché l'edificio, inaugurato nel 1973-74 (io c'ero) era stato progettato e costruito da non so quale qualche architetto a metà strada fra razionalismo e Beaubourg, cioè una colata di cemento con gli oblò e i soffitti così bassi che sulle scale dovevo camminare curvo (in quegli anni frequentava il Setificio anche un giocatore della pallacanestro Cantù, allora ai vertici europei, che si chiamava Beretta ed era alto dieci centimetri più di me, cioè due metri abbondanti...), con i pavimenti di plastica, e tante altre cose che non sto a descrivere anche perché è ancora lì, e da qualche anno ospita anche l'Università. Insomma, niente a che vedere con un teatro o con una sala da concerti, e anche nelle assemblee quell'aula magna non è che avesse un'acustica particolarmente felice (eufemismo), figuriamoci per un concerto. Devo però dire che i laboratori erano belli, spaziosi, ben fatti, ma il recital si tenne nell'aula magna e non nei laboratori (forse i laboratori avrebbero fatto una migliore impressione, chissà). Comunque il concerto si tenne, ma la Gencer e Magaloff non concessero bis e se ne andarono alla svelta. Peccato, perché la voce della grande cantante cominciava allora ed essere ben calda e qualcosa ancora lo si sarebbe ascoltato volentieri, ma così è andata.
 
Leyla Gencer, turca di nascita (Costantinopoli, 10 ottobre 1928 – Milano, 9 maggio 2008) all'anagrafe si chiamava Ayse Leyla Çeyrekgil; Gencer è il cognome del marito. Soprano fra i più grandi del secolo, la sua carriera durò dal 1953 al 1983. In rete ho ritrovato un suo curioso soprannome, "La regina dei pirati", perchè ha fatto pochissime registrazioni in studio e le poche registrazioni che ne documentano l'attività sono quasi tutte clandestine, quelle che all'epoca si chiamavano "registrazioni pirata" fatte di nascosto con registratori di fortuna. Ci si può interrogare sul perché le case discografiche non abbiano mai chiamato la Gencer, ma ormai anche questo fa parte del passato e non resta che prenderne atto.

Il sito www.imdb.com porta alcune delle sue registrazioni in video; ne aggiungo una, l'Aida dell'8 agosto 1963 dall'Arena di Verona trasmessa recentemente da Rai 5 che ha la particolarità di mancare dell'ultimo atto: un temporale che, come capita spesso all'Arena, mandò tutti a casa anzitempo. Nel dettaglio:
1957 - Il Trovatore di Giuseppe Verdi, alla Rai, direttore Fernando Previtali. Con Leyla Gencer cantano Mario Del Monaco, Ettore Bastianini, Fedora Barbieri, Plinio Clabassi.
1960 - Don Giovanni di Mozart, alla Rai, direttore Francesco Molinari Pradelli. Leyla Gencer è donna Elvira, con lei cantano Mario Petri, Sesto Bruscantini, Teresa Stich Randall (donna Anna), Graziella Sciutti (Zerlina), Luigi Alva, Renato Cesari, Heinz Borst.
1963 - l'Aida "interrotta" da Verona, direttore Tullio Serafin. Con Leyla Gencer cantano Gastone Limarilli, Giulietta Simionato, Giangiacomo Guelfi, Bonaldo Giaiotti, Antonio Zerbini, Ottorino Begali. La regia teatrale è di Herbert Graf.
1966 - Aida di Verdi, sempre dall'Arena di Verona. Dirige Franco Capuana, con la Gencer cantano Carlo Bergonzi, Fiorenza Cossotto, Anselmo Colzani, Bonaldo Giaiotti, Franco Pugliese.
1982 - lo sceneggiato su Verdi per la tv, nel ruolo di Marianna Barbieri Nini: l'unica presenza di Leyla Gencer come attrice, fra cinema e tv.





venerdì 11 maggio 2018

Wagner 1984 ( IV )


Wagner (1981– 1984, dieci episodi) Regia di Tony Palmer. Scritto da Charles Wood. Consulenza storica e musicale: John Culshaw, Gordon Parry, Oswald Georg Bauer, Tibor Erkel. Fotografia di Vittorio Storaro. Altro direttore fotografia: Nic Knowland. Direzione musicale: Georg Solti. Altri direttori: Iván Fischer, Ádám Fischer, Oswald Georg Bauer. Costumi di Shirley Russell
Interpreti principali: Richard Burton (Wagner), Vanessa Redgrave (Cosima), László Gálffi (Ludwig II), John Gielgud (Pfistermeister), Miguel Herz-Kestranek (Hans von Bülow), Gemma Craven (Minna), Ralph Richardson (Pfordten), Richard Pasco (Otto Wesendonck), Laurence Olivier (Pfeuffer), Ronald Pickup (Nietzsche), Marthe Keller (Mathilde Wesendonck), Ekkehard Schall (Franz Liszt), Niall Toibin (Lutz), Vernon Dobtcheff (Meyerbeer), John Shrapnel (Semper), Franco Nero (Crespi), Peter Hofmann (Schnorr von Carolsfeld), Gwyneth Jones (Malvina von Carolsfeld), László Horváth (Hanslick), Jess Thomas (Albert Niemann), Joan Plowright (Mrs. Taylor),Péter Andorai (Bakunin)Heinz Zednik (Ander). Durata totale: 7-8 ore, secondo l'edizione che si trova

Siamo in navigazione sul lago di Lucerna, e una guida turistica sul battello racconta la storia della città e anche Wagner è un'attrazione per la sua bella casa sul lago, a Triebschen. Anche Nietzsche (l'attore che lo interpreta è Ronald Pickup) è sul battello di Lucerna, e ascolta un bavarese che parla malissimo di Wagner.Wagner sul suo pianoforte Erard compone i Maestri Cantori; Cosima ha quattro figlie che giocano nei prati. Due delle bambine sono figlie di Hans von Bülow, le due più piccole sono di Wagner: a Isolde si è aggiunta Eva, nata il 7 febbraio 1867. Il nome Eva viene dalla protagonista dei Maestri Cantori di Norimberga, che Wagner termina di comporre qualche mese dopo, sempre nel 1867.
Minuto 5: Ludwig è arrivato di nascosto in Svizzera, si presenta alla porta di casa Wagner e lo riceve Cosima (i due non si erano mai incontrati prima). Abbraccia Wagner, si interessa subito dei Maestri Cantori, dice che vuole restare ad abitare a casa di Wagner. A Monaco, i ministri si interrogano sulla sparizione del re (Pfistermeister, Pfordten, Pfeuffer, che Wagner chiama Pfi, Pfo, Pfu, e che ogni tanto ricordano Ping, Pang e Pong della Turandot di Puccini). Pfeuffer, il capo della polizia (è Laurence Olivier) sa dov'è il re, non perché glielo abbia detto ma solo per via delle sue spie disseminate ovunque. I ministri smentiscono ufficialmente la "fuga" del re, ma invece è tutto vero (con la barba finta, "incog-nìto" dicono i tre, con la storpiatura inglese della parola italiana).
Minuto 10: Ludwig dice a Wagner che vuole rinunciare al trono e stare sempre con lui a fare musica, Wagner si spaventa e lo sconsiglia, ma Ludwig insiste e chiede del Ring. Cosima e l'attendente del re discutono di cosa fare, Ludwig deve rientrare assolutamente perché la Prussia è entrata in guerra contro la Baviera e il re deve dare l'ordine per far partire l'esercito. Wagner chiede all'attendente: se Ludwig si dimette, chi diventa re? Toccherebbe a suo fratello Otto, notoriamente folle. Infine, Ludwig si fa convincere da Wagner ad accettare il suo ruolo di re, e torna a Monaco. Sospiro di sollievo di Cosima e dell'attendente, e anche di Wagner.
Minuto 17- Hans von Bülow è nella redazione del giornale bavarese che ha pubblicato un articolo su sua moglie e Wagner, vuole una rettifica ed è pronto a sfidare in duello il direttore del giornale, che però gli consiglia di calmarsi: non solo la notizia è vera, ma Bülow è prussiano e la guerra sta per cominciare...
Minuto 19 - Il preludio atto terzo Tristano illustra le scene di guerra. Ludwig sul campo di battaglia tra i morti, poi visita i feriti, è sconvolto. La Baviera verrà sconfitta dai prussiani di Bismarck e del futuro Kaiser.

Minuto 23: Hans von Bülow da Cosima e dai figli, porta a Wagner il giornale con la notizia della sconfitta bavarese; nelle pagine interne c'è l'articolo su Cosima. I loro rapporti sono ottimi, suonano insieme i Maestri Cantori e Bülow dopo mezz'ora è già ben dentro alla partitura. A parte, Cosima commenta il fatto con Wagner: non sono menzogne, è la verità, sono la tua amante e abbiamo due figli nostri. "Ho bisogno di Bülow e di Ludwig", risponde Wagner; e poi "il re non lo sa".
Minuto 27: Wagner legge il giornale, ricorda che combattè contro il re di Prussia a Dresda, ora non gli dispiace (forse sarà lui a unire la Germania) e ammira Bismarck. I tre insieme scrivono una lettera per Ludwig per far rettificare la notizia al giornale, però Cosima parla chiaramente a Bülow del loro divorzio: Cosima vuole che i suoi figli abbiano il cognome che devono avere. Bülow ribatte: e tuo padre Liszt, la tua religione? Cosima dice che è Wagner l'importante, la sua arte; andrà da suo padre a Roma, e rinuncerà alla sua religione (Liszt era profondamente cattolico). Torna Wagner con delle correzioni alla lettera, capisce subito che qualcosa è cambiato.
Minuto 30: lettera di Wagner a Ludwig. Ludwig con i suoi ministri distribuisce le decorazioni, c'è un premio anche per Bülow ("cow bells", campane per le mucche, scherza il re). I ministri bavaresi commentano. Poi, Bülow dirige i Maestri Cantori.
Minuto 33: prima dei Maestri Cantori di Norimberga: è il 21 giugno 1868, a Monaco di Baviera. Ludwig è accanto a Wagner nel palco reale; grande successo. Il ministro Pfordten (Ralph Richardson) si sfoga e parla molto male di Wagner al re, dice anche dell'influenza di Schopenhauer su Wagner (Schopenhauer nega che lo Stato abbia una funzione morale).
Minuto 35: Cosima e Wagner litigano su Bülow, lei dice che lui è molto malato e che lei vuole il divorzio. Poi il regista ci mostra la realizzazione di una famosa foto di Wagner con la figlia. Cosima, di fronte all'impossibilità che suo marito torni a collaborare con Wagner, suggerisce Hans Richter come direttore d'orchestra.
Minuto 38: una visita in casa Wagner: è Nietzsche. Lui e Wagner si erano già conosciuti a Lipsia. A tavola, Cosima, Wagner, Hans Richter e Nietzsche. Nietzsche non mangia carne, è vegetariano; se ne discute a tavola, Wagner definisce Nietzsche "coniglio arrogante", parlano di Schopenhauer, Cosima dice "Sigfrido non forgiò la spada nel latte"
 

Minuto 43: Wagner ricorda i suoi diari di Lipsia (un dettaglio: voleva usare colori diversi per ogni sezione orchestrale, ma poi non aveva tutti gli inchiostri e dovette rinunciare). Cosima sta per partorire; nasce Siegfried, il primo maschio dopo 4 femmine. E' il 1869. Il nome Siegfried significa "Vittoria nella pace", ricorda Wagner. Motivo di Alberich nella scena del parto; l'urlo dei Nibelunghi scacciati da Alberich si sovrappone al dolore della partoriente.
Minuto 50: ricostruzione della realizzazione di un'altra famosa foto di Wagner, quella con il figlio, all'aperto. Poi vediamo Ludwig che decide di andare in guerra contro la Francia, al fianco di Bismarck e della Prussia: "per una volta possiamo pensare di non tornare sconfitti", si commenta sottovoce. Si avvicina il sogno della Germania unita, ciò che spinse Wagner a Dresda sulle barricate (ma allora era contro il re di Prussia, con l'anarchico Bakunin al suo fianco).
Minuto 52: Il ministro Pfordten (qui a destra una sua foto; nel film è interpretato da Ralph Richardson), dopo il suo sfogo, è stato licenziato da Ludwig. Hans Richter e Wagner, con Cosima, progettano il Rheingold in scena. Ludwig controlla i bozzetti, però Wagner non c'è, è in Svizzera con orchestra e cantanti. Vediamo le prove in scena, le Figlie del Reno hanno il mal di mare a causa delle macchine sulle quali devono ondeggiare...
Minuto 58: alle prove c'è anche Hans von Bülow, che parla con Cosima: non è disposto a concedere il divorzio.
A 1h00 Hans Richter a colloquio dai ministri Lutz e Pfistermeister. Il re Ludwig vuole assistere subito a Das Rheingold, ma l'opera non è pronta e si rinvia. "Never mind the king" dice Richter e Lutz è scandalizzato, come può dire "del re non m'importa"? "Obbedisco solo a Wagner" risponde Richter; Pfistermeister prova a mediare ma Richter viene sospeso dai suoi incarichi. Bisognerà trovare un altro direttore, ma intanto Ludwig (che detiene i diritti del Ring) è molto arrabbiato e farà mettere in scena Das Rheingold anche senza Wagner: è il 22 settembre 1869. Intanto, in Francia ci sono molti direttori che dirigono Wagner, uno di essi è Hermann Levi (ebreo, figlio di un importante rabbino tedesco). Durante le prove in palcoscenico, alle ondine viene sempre il mal di mare.
A 1h03 un arcobaleno, grotte, acqua. Lettere di Cosima a Bülow, che continua a negarle il divorzio.
A 1h06 la famiglia Wagner con Nietzsche sui prati davanti alla loro casa in Svizzera. Discutono di Ludwig che ha messo in scena Das Rheingold senza il consenso di Wagner, e dei francesi che apprezzano Wagner e lo eseguono; alcuni sono ebrei come Mendes e Levi, Wagner non apprezza né ebrei né francesi. Wagner fa esercizio fisico, si arrampica sulla grondaia di casa. Poi cena con Nietzsche e il critico francese Villiers con signora, che è venuto a conoscerlo e che rimane perplesso e anche offeso dai discorsi di Wagner contro i francesi e in favore della guerra contro la Francia, che porterebbe la Germania all'unità. Nietzsche dice che teme la sconfitta, ma che una vittoria tedesca sarebbe un'ottima cosa: c'è in ballo il predominio sull'Europa.
 

A 1h12 Ludwig con i suoi ministri, è la guerra contro la Francia insieme a Bismarck e alla Prussia, vediamo la firma sull'editto reale, datato 16 luglio 1870. In guerra, Nietzsche fa il barelliere (ha combattuto in precedenza, una ferita al petto, ha preso la cittadinanza svizzera ma ha voluto partecipare ugualmente). Antisemitismo di Wagner, Nietzsche medita sulla volontà di potenza (brani dalle lettere con Wagner)
A 1h16 Cosima al pianoforte suona un brano in francese; ha finalmente ottenuto il divorzio e il 25 agosto1870 si sposa in chiesa con Wagner. Vediamo Nietzsche sul campo di battaglia, con i feriti della guerra; Bismarck ha vinto, la Francia è sconfitta a Sédan. A Natale, Wagner si traveste da Santa Claus per i bambini, ma nel frattempo esterna ancora espressioni pesantissime contro i francesi sconfitti. Cosima legge passi dell'autobiografia ed è gelosa di Minna; dice che è contro i francesi con pessime parole, e che gli italiani sono patetici ma gentili, la grandezza dell'Italia scomparsa, Garibaldi un vecchio pazzo (Cosima era nata a Bellagio, sul lago di Como).
A 1h20 orchestrali nella neve vanno a casa Wagner, svegliano Cosima dolcemente per festeggiare il primo compleanno di Siegfried; si tratta del "Siegfried Idyll", composizione che non fa parte del Ring ma che contiene temi dal "Siegfried" che Wagner aveva ripreso a comporre. Questa scena è presente anche in "Ludwig" di Luchino Visconti, resa con maggiori dettagli musicali. Siamo sempre nel 1870.
 

A 1h23 Nietzsche è tornato da Wagner; si parla di Bismarck, Wagner parla contro filosofi e preti. Intanto, Ludwig insiste con i suoi ministri per un nuovo castello. Le spese aumentano, e in più c'è in ballo il teatro per Wagner; Ludwig viene informato che il Kaiser potrebbe finanziare Wagner, nell'ambito delle celebrazioni per la vittoria tedesca. Wagner ha già chiesto il sussidio a Berlino, Ludwig è furioso per non essere stato consultato.
A 1h27 Wagner è in montagna con Nietzsche, tra la neve; sta leggendo il manoscritto del nuovo libro di Nietzsche e ne è entusiasta. "L'ho scritto prima della guerra", protesta Nietzsche, spaventato dall'entusiasmo pangermanista di Wagner. Poi, Nietzsche regala il manoscritto a Cosima. Si comincia a parlare del nuovo teatro: uno dei palcoscenici più grandi è a Bayreuth, "a metà strada fra Berlino e Monaco, sarebbe l'ideale". Wagner e Cosima vanno a vedere il teatro di Bayreuth, che è bello ma è rococò, "va bene per Mozart" e non per l'opera d'arte dell'avvenire: l'anno è il 1871. Wagner cerca finanziamenti tra i simpatizzanti, nascono le associazioni wagneriani, le donazioni; Wagner vorrebbe scaricare re e principi (Ludwig compreso) e autofinanziarsi per avere più libertà.
A 1h33 il sito per il nuovo teatro viene fissato nella collina che domina Bayreuth, vediamo la posa della prima pietra, sotto la pioggia, con la banda che suona. C'è anche Nietzsche. Wagner costruisce a Bayreuth anche una sua casa d'abitazione, che chiamerà "Wahnfried". Nello stesso tempo, Ludwig costruisce il suo nuovo castello, "il passato della Germania che rivive nella pietra".
A 1h35 Wagner e Cosima assistono al Don Giovanni (la scena in cui canta "finché han del vino"), sono in cerca di cantanti adatti al Ring. Spese crescenti per il nuovo teatro. A Darmstadt la locale associazione wagneriana raccoglie fondi, idem a Dresda, anche negli Usa ci sono associazioni wagneriane. Cosima e Wagner vanno a cercare fondi anche in Inghilterra, dalla regina Vittoria (che è poco interessata); lettere di Cosima dove descrive Windsor come luogo triste e piovoso.
A 1h39 Wagner è con Nietzsche: "io non teorizzo", risponde seccato al filosofo, "faccio musica e teatro". Anche Nietzsche è compositore, scrive brani per pianoforte ma Wagner lo respinge bruscamente, non ha tempo per leggerli. Ludwig è sempre perso nei suoi castelli; in colonna sonora ancora la maledizione di Alberich e l'urlo dei nibelunghi in fuga ( Das Rheingold scena quarta, nell'edizione discografica diretta da Georg Solti).
A 1h42 Wagner ragiona sul titolo Götterdammerung, che non è propriamente "Il crepuscolo degli dèi". Il teatro di Bayreuth è pronto, dopo cinque anni di lavoro. Prove del "Siegfried", con la forgiatura della spada Notung; il tenore è Heinz Zednik. Prove in scena, Hans Richter dirige il preludio di Das Rheingold. Nel nuovo teatro di Bayreuth, costruito come voleva Wagner, la buca per l'orchestra, chiusa dal di sopra, provoca troppo caldo: si rompono le corde degli strumenti ad arco e bisogna andare fino a Monaco per trovare qualcuno che li ripari (altre spese). "Siamo come dentro una nave", protesta Hans Richter. Wagner assiste alle prove della macchina per il vapore (e dell'arcobaleno): per l'effetto desiderato ce ne vorrebbe di più, ma è costoso e "non possiamo permettercelo". Da Monaco arrivano le macchine per le figlie del Reno, quelle usate alla prima senza l'autore; Wagner le prova di persona per vedere se funzionano bene e se veramente danno il mal di mare. Il basso Manfred Jung canta alcuni momenti di Das Rheingold. Cosima continua a cercare fondi, Wagner invece fa entrare gratis alle prove il corpo dei pompieri al completo. L'inventore Brandt propone a Wagner la fisarmonica "che può sostituire tutta un'orchestra"; la reazione di Wagner è sarcastica, "sta per arrivare la fine del mondo".
 

A 1h49 vediamo la scritta "Wahnfried": è la casa dei Wagner a Bayreuth, costruita insieme al teatro. Wagner parla con Nietzsche, gli fa notare che il completamento dell'Anello del Nibelungo coincide con le vittorie tedesche, il sogno di una Germania unita e potente. Nietzsche dice che se ne va, che l'amicizia tra di loro è finita e che è malato, ha emicranie spaventose. Troppa gente a Bayreuth, troppo lusso, troppo antisemitismo, la musica di Wagner va bene ma il resto no, c'è ipocrisia, si parla di Graal, di ricerca, di Croce, ma qui si vive nel lusso e paga tutto il re, la seta ovunque... "Ho altro da fare" conclude Nietzsche. "Vivete realizzato, sapete che cosa vuole il popolo tedesco... siete pericoloso, siete capace di convincere i pazzi che possono diventare dèi", dice ancora Nietzsche a Wagner: una nazione che fiuta il potere... Nietzsche esce, Cosima suona una fuga al piano, Wagner la consola.
A 1h56 in stazione sta per arrivare un treno, non uno qualsiasi: si aspetta Ludwig a Bayreuth. Das Rheingold in colonna sonora. Abbraccio tra Ludwig e Wagner: ci sono voluti cinque anni per costruire il teatro, 1872-77, e anche Ludwig ha dato molti soldi. Prove in scena, sul drago la scritta Beirut (in tedesco è quasi uguale a Bayreuth). Ludwig assisterà alla prova generale, fatta apposta per lui; il Kaiser arriverà dopo.
A 2h00 vediamo Ludwig in teatro. Le Figlie del Reno fanno le prove. Il drago somiglia a quello del Flauto Magico di Mozart nel film di Bergman. Fermo immagine che si sovrappone alle foto autentiche della prima, con un effetto molto bello. Sogno di Ludwig che nuota con le figlie del Reno (quello che dovrebbe essere nelle intenzioni sue e di Wagner, in palcoscenico non viene così bene...). Immagine dei Nibelunghi che picchiano sull'incudine (in musica: scena di Loge e Wotan che scendono a Nibelheim).
A 2h05 una carrozza con il Kaiser, e Bismarck. Wagner stringe la mano al Kaiser (che combattè a Dresda...). Dopo la prova generale a cui ha assistito solo Ludwig, si replica con il pubblico (e con il Kaiser). Alla fine Ludwig regala suoi ritratti alla troupe, ai nani, alle figlie del Reno, a Cosima e figli, per tutti una foto del re incorniciata.
 
A 2h09 siamo a Venezia: il regista e gli sceneggiatori hanno fatto un salto in avanti di parecchi anni, difficile raccapezzarsi senza un po' di date. Probabilmente qui sono stati fatti dei tagli, la versione completa è di circa nove ore e questa è più corta. La messa in scena del primo Bayreuth Festival è del 1876, con l'Anello del Nibelungo al completo nelle sue quattro parti. Subito dopo, Wagner parte per l'Italia e comincia a comporre il Parsifal, che deve molto al suo soggiorno a Siena e a Palermo. Wagner continua a dirigere concerti in tutta l'Europa, va a Londra dove l'ingaggio come direttore gli servirà per coprire parte dei debiti (sempre debiti!) contratti con il Bayreuth Festival, che ha registrato un enorme passivo. Il teatro di Bayreuth, a seguito di questo crac finanziario, rimarrà chiuso per diversi anni. Wagner continua anche l'attività di saggista, e nel 1880 è ancora in Italia: è l'anno in cui prende casa nei pressi di Posillipo, visita Ravello e poi parte per Siena. Torna quindi a Bayreuth, e nel 1881 è a Palermo, dove completa la partitura del Parsifal. Nel maggio 1882 iniziano le prove per la messa in scena del Parsifal a Palermo; la prima andrà in scena a Bayreuth il 26 luglio 1882, diretta da Hermann Levi. A settembre Wagner parte per Venezia, e qui ci ricolleghiamo con il film di Tony Palmer.
A Venezia, Palazzo Vendramin, Wagner è con Liszt (qui sopra nell'interpretazione di Ekkehard Schall): i due sono quasi coetanei, ma Liszt è il suocero di Wagner. C'è un lungo colloquio fra i due che riassume in parte ciò che è successo fra la prima del Ring a Bayreuth e il momento attuale (sei anni circa). Liszt ricorda che Hermann Levi ha diretto il Parsifal e Wagner gli chiese di battezzarsi prima di cominciare. Il Ring del 1876 fu un disastro finanziario, dovettero vendere tutto per ripagare i debiti. Parsifal invece rese molto denaro, ma il denaro finisce sempre. Il teatro wagneriano di Bayreuth è chiuso, in attesa di nuovi finanziatori.
A 2h12 Wagner ricorda la visita al Duomo di Siena con il pittore Joukowski, cioè Paul Schukowsky, (Joukowsky secondo la trascrizione francese), ed è l'occasione per una spettacolare sequenza documentaria fotografata con maestria da Vittorio Storaro, sulle note del Parsifal. "L'ho rubato da te" dice Wagner a Liszt, e Liszt risponde: ma che brano era? Liszt insiste, tre volte, per far ascoltare la sua Ave Maria a Wagner, che però non è interessato. Wagner "rubò" molto, almeno due temi importanti, a Mendelssohn più che a Liszt, ma Tony Palmer qui non lo dice.
A 2h16 Liszt ricorda a Wagner di miss Carrie Pringle, sua ammiratrice, "fanciulla in fiore, almeno finché non sei arrivato tu...". Liszt parla di religione e dice "Dio è stata la mia forza", ma Wagner alza le spalle. Wagner ha diretto alcune rappresentazioni del Parsifal; è deluso da Bismarck che ha concesso agli ebrei pari diritti con i tedeschi, è pesantemente razzista verso il direttore d'orchestra Hermann Levi però dice "siamo ancora amici". Tra gli amici, Wagner ricorda il compositore Peter Cornelius e l'allievo Karl Ritter ("un idiota ma utile": la madre di Ritter finanziò a lungo Wagner). Ricordo di Ravello, sempre con il pittore Joukowski (Paul Schukowsky). Wagner dice che chi lo accusa di essere arrogante non ha capito niente. Altri amici nel ricordo: Tausig, che si fece garante dei suoi debiti (altro ebreo!), la prima moglie Minna... A Sorrento Wagner ritrovò Nietzsche, molto malato, "non siamo più amici". Poi ripensa anche a Ludwig, sulle note del Parsifal.
A 2h21 Liszt gli dice che considera il Parsifal "un inizio" (nella realtà, Wagner aveva ancora pochi mesi di vita). Wagner va da Cosima e le dice che suo padre è un ipocrita, che la sua Ave Maria proprio non la vuol ascoltare ma lui insiste, e di mandarlo via che proprio non ne può più. Liszt sale su una gondola, se ne va via da Venezia e da Wagner. Qui vediamo la bara, i funerali veneziani di Wagner (un anticipo, manca poco) che ci ricollegano all'inizio del film. Wagner al pianoforte, le ragazze al bagno con il figlio Siegfried; poi Cosima; infine Siegfried accanto al padre al pianoforte.
A 2h25 i ministri bavaresi concludono che è ora che Ludwig se ne vada, la sua follia è ormai evidente. A discuterne sono Lutz, Pfistermeister e Pfeuffer. Poi arriva una lettera per Wagner che viene ricevuta da Cosima, a tavola: è Miss Pringle, una ragazza inglese che dice che non può vivere senza di lui. Cosima va da Wagner, che è nel suo studio, e gliela porta, ma Wagner ha un malore e muore fra le sue braccia. E' il 13 febbraio 1883. Il narratore conclude la storia: Ludwig morirà tre anni dopo Wagner, annegato e suicida-omicida. Cosima visse quarantasette anni dopo la morte di Wagner. Bayreuth è ancora lì, "e Wagner? beh..."
Finale con musica dal Parsifal, quasi un sipario su Wagner nel suo studio. Sui titoli di coda l'Ave Maria di Liszt, per coro.
 
 


 

martedì 8 maggio 2018

Wagner 1984 ( III )


Wagner (1981– 1984, dieci episodi) Regia di Tony Palmer. Scritto da Charles Wood. Consulenza storica e musicale: John Culshaw, Gordon Parry, Oswald Georg Bauer, Tibor Erkel. Fotografia di Vittorio Storaro. Altro direttore fotografia: Nic Knowland. Direzione musicale: Georg Solti. Altri direttori: Iván Fischer, Ádám Fischer, Oswald Georg Bauer. Costumi di Shirley Russell
Interpreti principali: Richard Burton (Wagner), Vanessa Redgrave (Cosima), László Gálffi (Ludwig II), John Gielgud (Pfistermeister), Miguel Herz-Kestranek (Hans von Bülow), Gemma Craven (Minna), Ralph Richardson (Pfordten), Richard Pasco (Otto Wesendonck), Laurence Olivier (Pfeuffer), Ronald Pickup (Nietzsche), Marthe Keller (Mathilde Wesendonck), Ekkehard Schall (Franz Liszt), Niall Toibin (Lutz), Vernon Dobtcheff (Meyerbeer), John Shrapnel (Semper), Franco Nero (Crespi), Peter Hofmann (Schnorr von Carolsfeld), Gwyneth Jones (Malvina von Carolsfeld), László Horváth (Hanslick), Jess Thomas (Albert Niemann), Joan Plowright (Mrs. Taylor),Péter Andorai (Bakunin)Heinz Zednik (Ander). Durata totale: 7-8 ore, secondo l'edizione che si trova

Siamo all'Opéra de Paris, nel 1861. Grazie all'interessamento dell'austriaca principessa Metternich, Wagner vi dirigerà e metterà in scena il Tannhäuser. Il problema per Wagner, oltre al fatto di detestare questo modo di mettere in scena l'opera (o meglio il "dramma in musica": Wagner ripete sempre che non compone opere, ma drammi in musica) è che i francesi gli hanno chiesto di inserire un balletto. All'Opéra di Parigi c'è sempre il balletto, anche Wagner dovrà adeguarsi. L'opera andrà in scena il 13 marzo 1861, con un clamoroso esito negativo; Tony Palmer ci mostra come è andata.
Troviamo Wagner con Royer dell'Opera Parigi, sul palcoscenico delle ballerine provano un balletto al suono di "Va pensiero" dal Nabucco di Verdi, per pianoforte. Il coreografo Marius Pétipa discute del balletto con Wagner, i francesi vogliono assolutamento un balletto, anche nel Tannhäuser. Wagner ne è molto seccato, è sarcastico, dice esplicitamente che per lui le ballerine sono solo delle prostitute (whores, nel sonoro originale).
Al minuto 4 vediamo un treno in stazione, è arrivata Minna da Dresda. Minna è stupita dal lusso nella casa di suo marito Richard Wagner, e dal grande numero dei suoi collaboratori: "da dove vengono i soldi?" chiede spaventata dai precedenti nella loro relazione tormentata. I soldi vengono in gran parte da Wesendonck, ma lei è ancora gelosa e irritata per via della storia con Mathilde Wesendonck.
Continuano le prove per il Tannhäuser a Parigi, dirette da Hans von Bülow. Bülow dice a Wagner che l'orchestra è buona, in gran parte costituita da musicisti tedeschi. Wagner è in platea e assiste alle proteste degli orchestrali che si lamentano delle tante prove e dicono "non vogliamo essere trattati come tedeschi anche quando siamo tedeschi" (cioè come soldati prussiani). La risposta di Wagner scatena gli applausi: pagherò di persona gli straordinari.
Al minuto 9:00 vediamo ancora il pianoforte Erard, che Wagner si porta dietro ovunque; c'è l'audizione del tenore Albert Niemann (con una gran massa di barba e capelli). L'attore che interpreta Niemann è il tenore Jess Thomas, il Lohengrin dell'edizione diretta da Rudolf Kempe (forse la più bella registrazione di quest'opera). Continuano le discussioni sul balletto nel Tannhäuser, va messo nel primo o nel secondo atto? I francesi per tradizione vogliono il balletto nel secondo atto, ma Wagner è disposto a metterlo solo nel primo.
Al minuto 13 l'ouverture dell'Olandese Volante in versione da camera, per archi. I presenti commentano che questi concerti servono a Wagner solo per tirar su qualche soldo. Madame Schwabe gli dà tremila franchi, dietro cambiale. Una bella signora in platea fa gli occhi dolci a Wagner; presente anche la principessa Metternich. Il tenore chiede tagli al Tannhäuser, la parte è troppo lunga. Wagner discute con Petipa sui balletti; Tony Palmer inserisce una piccola gag con un sax dietro le spalle di Wagner: è Monsieur Sax in persona, che costruisce gli strumenti per l'Opéra e che cerca di far inserire in orchestra la sua nuova invenzione (il brevetto è del 1840).
Al minuto 19 siamo alla prima del Tannhäuser a Parigi, 13 marzo 1861. Wagner respinge le richieste del capo claque, che risponde con minacce più o meno velate di disturbare la rappresentazione. A teatro assistiamo all'incontro di Wagner con Meyerbeer, ritorna l'antisemitismo di Wagner. Meyerbeer è gentile e un po' disorientato, ricorda a Wagner di averlo aiutato al tempo del Rienzi, la discussione finisce inevitabilmente su ciò che Wagner ha scritto in "Il giudaismo in musica": Meyerbeer gli risponde, con educazione, che i suoi saggi sono "opera di un uomo intelligente ma frustrato". Poi inizia l'opera e ci sono molti disturbatori nel pubblico, anche in platea. Anche il balletto viene disturbato, nel film si suggerisce che Meyerbeer abbia approvato i disturbatori. Minna, intanto, è ancora alle prese con i debiti lasciati dal marito.

Al minuto 27, a rappresentazione finita, Wagner ne discute con Bülow. Minna riparte, non sta bene e va dal dottor Pusinelli a Dresda, e proverà con le terme; in stazione vediamo Wagner con Bülow e Minna. Tra i progetti più probabili c'è il Tristano ("un'opera semplice, che porterà i favori del pubblico"), ma Minna odia il Tristano, che le ricorda sempre Mathilde Wesendonck. Anche Bülow parte, per Berlino; Wagner pensa di andare in Svizzera, dice che detesta Parigi (lo vediamo al mercato). Torna a dare concerti per guadagnare qualcosa, cerca sovvenzioni, comincia a pensare a un suo teatro. Nel maggio 1861 Richard Wagner arriva a Vienna, dove pensa di mettere in scena il Tristano; però prima, al minuto 32 torna da Wesendonck in Svizzera. Dice che Minna non sta bene, Wesendonck però gli chiede come sta lui (sospira, "as usual") Sta scrivendo Sigfrido, ha ancora bisogno di soldi ma stavolta Wesendonck si tira da parte e gli suggerisce di prendere soldi a prestito, a Vienna ci sono molti prestatori di denaro. Wagner risponde che non intende accettare soldi da gente che non apprezza il suo talento (ma poi lo farà). Wagner chiede 24 mila franchi a Wesendonck, gli offre i diritti sulle sue opere future, Wesendonck gli risponde che ha già i diritti sul Ring e allora Wagner gli chiede di investire su lui stesso, su Wagner... Ma stavolta Wesendonck non è più disponibile. Nei suoi spostamenti Wagner si porta sempre dietro il suo Erard; gli introiti delle rappresentazioni delle sue opere arrivano, ma non bastano mai.
Al minuto 34 una festa a Vienna dove incontra il critico Hanslick, che è gentile con Wagner ma Wagner gli ricorda che attaccò il Tannhäuser; c'è la granduchessa di Baden; Wagner parla con Hans von Bülow e con Cosima, moglie del direttore d'orchestra. A Vienna dicono che Tristano non è rappresentabile. Wagner dice che è stanco; primi sguardi con Cosima. Immagine del cigno ricorrente.
(qui a fianco, una foto di Hans von Bulow)
Minuto 37: siamo nel 1862, Minna a Dresda cerca di far avere incarichi a Wagner e si muove per far revocare le misure prese contro di lui (ci riuscirà). Poi tema Olandese Volante, barca e cascate per Wagner; il Ring, lontananza da Minna che non ne può più ma non vuole separarsi. Wagner cena con Bülow e Cosima, poi parte per Pietroburgo e impegna l'anello avuto dalla granduchessa per pagarsi il viaggio. Bülow prende l'anello e va a procurarsi i soldi (Wagner non lo vuole fare di persona), a tavola rimangono Wagner e Cosima.
Minuto 41: Minna a Dresda, sempre intenta a far revocare il bando per suo marito; cascate e barca in Russia per Wagner. Nei dialoghi brani dalle lettere di Wagner a Minna. Belle ragazze fanno compagnia a Wagner a Pietroburgo. Wagner a Pietroburgo fa festa, suona un'orchestra di contadini russi con cetra. Ricordi delle barricate di Dresda a fianco di Bakunin, altre lettere con Minna e contrasti con la moglie che lo vorrebbe ancora Kapellmeister a Dresda.
Minuto 45: Dopo il grande successo a Pietroburgo, Wagner torna a Vienna. Cambio di vita e di amici, nuove donne (le sarte che gli confezionano i vestiti di seta - Wagner dice che la malattia della pelle lo costringe a vestirsi solo di seta). Infine, Wagner è di nuovo senza soldi. Minna gli fa avere l'amnistia: siamo nel 1862, il bando durava dal 1849 e adesso Wagner può tornare in Germania.
Minuto 47: prove per il Tristano al pianoforte, difficoltà con i cantanti. I cantanti, Schnorr e Malvina von Carosfeldt, sono interpretati dal tenore Peter Hofmann e dal soprano Gwyneth Jones. Durante le prove Wagner riceve una lettera, è l'amnistia: "ora sono libero". Si reca a Dresda dove Minna è molto malata, Wagner la invita a Vienna ma le parla del Tristano, che lei detesta. Wagner definisce ancora il Tristano "un'opera semplice per conquistare il pubblico". In realtà, a questo punto è già iniziata la relazione di Wagner con Cosima, figlia di Liszt e moglie dell'amico Hans von Bülow. Il film di Tony Palmer ha il pregio di mettere a fuoco Minna, e di darle lo spazio che merita.
(qui a destra, i veri Schnorr e Malvina)
Minuto 53: accenni ai Maestri Cantori, spumante a volontà per una festa organizzata da Wagner, una cantante Federica, una donna giovane che perde i capelli e che non sono riuscito a identificare. Wagner si pavoneggia e legge cose sue, c'è ancora il critico Hanslick a cui dicono "ti ha ritratto nei Maestri Cantori, ora sei immortale": nei Maestri Cantori di Norimberga, il personaggio chiamato Sixtus Beckmesser è infatti una caricatura di Hanslick, e nella prima stesura aveva per nome Hans Lick (poi cambiato per evitare problemi). Wagner è munifico ma i soldi vengono dagli ebrei di Vienna, sono un prestito e andrebbero restituiti. Alla festa c'è anche l'amico Tausig che ha appena firmato come garante per i suoi debiti, ma non sa a cosa va incontro. Presenti anche frau Schott, moglie dell'editore, e Schott stesso, oltre a Bülow e al compositore Peter Cornelius che è in buoni rapporti con Wagner. Infine, Wagner deve fuggire (alla lettera) dai creditori e Tausig che li affronta scopre spaventato l'entità dei debiti di Wagner di cui si era fatto garante. L'editore Schott scarica Wagner. Wagner fugge con gli spalloni, di nascosto, di notte: ancora una volta, come già a Riga; tornerà a ripararsi in Svizzera e poi a Stoccarda.
 

A 1h00 appare finalmente Ludwig, appena nominato re di Baviera, a colloquio con Pfistermeister (segretario privato del re, e suo ministro: lo interpreta John Gielgud): vuole a tutti i costi incontrare Wagner, è un suo ammiratore fin da quando da bambino assistette a una recita del Lohengrin. Intanto, a Stoccarda, Wagner ripensa a quando disse a Wesendonck che non voleva soldi da persone che non apprezzano il suo talento, ma poi lo ha fatto ed ora è in angosce, ma qui arriva Pfistermeister come un angelo salvatore, e gli chiede di partire subito per la Baviera: la data è quella del 3 maggio 1864.
(a sinistra, una foto d'epoca di Pfistermeister)
A 1h06 ascoltiamo la marcia dal Rienzi, per banda: siamo a Monaco di Baviera. Ludwig II, interpretato dall'attore ungherese László Gálffi, è appena diventato re: ha solo 18 anni. Il narratore inquadra storicamente il momento, con la Prussia di Bismarck egemone e la Baviera unico stato tedesco che può fronteggiarla. A 1h11 Wagner conosce Ludwig, che gli paga tutti i debiti e gli dà carta bianca; poi stende un contratto dettagliato con i suoi ministri: una casa per sè e per Bülow, per Cosima e i suoi due figli, e un teatro nuovo da costruire secondo i suoi dettami. Pfistermeier è perplesso, e con lui gli altri ministri bavaresi. Poi, Wagner al piano con Bulow e Cosima al loro fianco.
A 1h15 vediamo il Lohengrin in scena ma solo nel ricordo di re Ludwig, che entusiasta ne parla con Wagner; progetti futuri, lunghe chiacchierate, dichiarazioni di amicizia eterna. A 1h20 arriva a Monaco Liszt che è molto arrabbiato per la relazione con Cosima e teme lo scandalo; è perplesso anche sull'amicizia di Ludwig, chiede a Wagner dei suoi progetti futuri. Bülow non sta bene.
A 1h23 siamo in open air; poi in interni vediamo Pfistermeister con la regina madre e lo zio di Ludwig. I ministri sono preoccupati per Wagner, per le spese e per l'influenza che ha su Ludwig (che dovrebbe piuttosto sposarsi, dice lo zio). Pfistermeister dice che se si occupa di musica e se segue le sue idee romantiche, "almeno non farà danni". Intanto Wagner parla con Ludwig della sua musica, gli mostra lo spartito di Das Liebesverbot, una delle sue prime opere, definendola "peccato di gioventù". Poi esegue L'Olandese Volante al pianoforte per Ludwig: a Wagner questa musica ricorda la fuga da Riga, in nave, con la tempesta e inseguito dai cosacchi e dai debitori. Poi vediamo le prove del Tristano, Wagner con Bülow e cantanti, e Cosima. "Le parole sono importanti come la musica" sottolinea Wagner; che è paziente e comprensivo, ma anche molto esigente. Malvina e Schnorr von Carosfeldt sono i due cantanti, interpretati da Peter Hofmann e Gwyneth Jones.
 

A 1h31 Hans von Bülow dirige il Tristano; nello stesso tempo Ludwig è alle manovre con l'esercito. I dialoghi che seguono sono presi quasi sicuramente da lettere e saggi di Wagner. Cosima si appassiona al Tristano. Tony Palmer non metterà nulla dei Maestri Cantori, salvo qualche accenno e qualche passaggio in colonna sonora dei momenti più famosi.
A 1h34 vediamo modellino del futuro teatro, il cui tratto principale è l'orchestra nascosta e non più visibile, secondo i dettami di Wagner; così sarà il teatro di Bayreuth, ancora oggi in attività. L'architetto è Semper, amico di Wagner dai tempi delle barricate di Dresda. I ministri vanno da Ludwig, che trascura gli affari di Stato e parla quasi soltanto del Tristano. Wagner è assillato da persone che sapendolo vicino al re gli chiedono grazie e favori: una coppia vuole la grazia per il figlio condannato a morte, una donna forse pazza gli chiede con insistenza di proteggere il re. Il giovane Lassalle vuole sposare la figlia di un barone ma è ebreo e anche lui chiede aiuto a Wagner, che li manda via tutti spazientito compresi i genitori del ragazzo condannato. Scorrono immagini di Venezia, nel ricordo, sulla musica del Tristano. Bülow è perplesso per il teatro di Monaco dove verrà rappresentato il Tristano, vuole più spazio per l'orchestra e a questo scopo verrà sacrificata la platea, trenta posti in meno che scandalizzano la direzione del teatro. E qui Hans von Bülow (prussiano) commette una gaffe pesante, usando la parola "Schweinehunde" riferita ai bavaresi: "cosa vuoi che siano trenta posti in meno, trenta cani e porci bavaresi in meno che assistono allo spettacolo... ". La frase viene riportata dai giornali. Ne parla il ministro Pfordten (Ralph Richardson). Poi ancora Wagner e Cosima, la donna con l'ombrello continua a dire a Wagner "devi difendere il re", si parla ancora delle condanne a morte. Hans von Bülow è sempre più in difficoltà a Monaco, i giornali bavaresi titolano contro di lui "è ancora qui Bülow?" e questo si aggiunge alla proteste sempre più diffuse contro i costi di Wagner e della sua corte. C'è anche la questione dell'adulterio con Cosima, un pubblico scandalo. Cosima sta per dare alla luce la prima figlia di Wagner, che si chiamerà Isolde e nasce nel 1865, ma ufficialmente è sempre la moglie di Hans von Bülow, che dal canto suo continua ad essere fedele collaboratore di Wagner.

A 1h42 Ludwig legge delle proteste contro Bülow, in compagnia dei suoi cani; gli viene mostrato il ritratto di Wagner, molto costoso ed eseguito senza il preventivo consenso. Questo fa arrabbiare il re che ritiene di essere stato tradito nella sua amicizia. Vediamo le proteste di piazza per le spese wagneriane del re, con lancio di sassi contro le finestre di casa Wagner. Pfistermeier a colloquio con Wagner fa paragoni con la storia di Lola Montes e del nonno di Ludwig, Wagner ne è offeso ma Pfistermeister insiste (Lola Montes era una mantenuta...) e suggerisce a Wagner di lavorare con più celerità e di essere meno stravagante; inoltre sottolinea che ha un seguito di collaboratori troppo numeroso. C'è anche la questione religiosa: Wagner è un protestante nella Baviera cattolica. Pfistermeister, sempre molto gentile, suggerisce a Wagner come esempio la principessa Sophie, che esercita un influsso benefico su Luwdig. Nella scena successiva l'altro ministro Pfordten accenna in seguito a Pfistermeister dei pettegolezzi che circolano, cioè che Wagner che veste solo di seta, che porta abiti lunghi simili a gonne... Pfistermeister taglia corto, "Wagner ama solo se stesso".
A 1h50, a seguito delle proteste di piazza e dell'irritazione del re, Wagner si chiede se dovrà lasciare Monaco. Ne discute con Cosima, che è incinta. Se Ludwig continua a non riceverlo sono guai. Debiti, soldi... eterna questione per Richard Wagner. Il giornale "Bayern Kurier" insiste nella sua campagna contro Hans von Bülow (prussiano, oltretutto, in tempo di tensioni che sfoceranno nella guerra fra Baviera e Prussia). Wagner scrive una lettera a Ludwig, chiedendo di poter tornare alla sua amicizia. A questo punto si presenta il dottor Schauss, mandato da Parigi da madame Schwabe: chiede che venga onorata la cambiale firmata a suo tempo da Wagner. Nel controllare i conti dello Stato, il ministro Pfistermeister (Gielgud) dice all'altro ministro Pfordten (Richardson): "il teatro da solo provocherà la bancarotta dello Stato"
 

A 1h54 vediamo Ludwig a caccia e poi in barca con il suo giovane assistente. Cosima, incinta, prega per Wagner (lunga scena), pensa a Bülow e al Tristano. Bülow cura sua moglie Cosima incinta, a letto. Durante la caccia arriva la pace tra Wagner e Ludwig, i due tornano amici. Wagner sottolinea davanti al re che "l'odio che si cambia in amore" è il soggetto del Tristano. Cosima partorisce Isolde, c'è anche Bülow accanto a lei e a Wagner: è il 10 aprile 1865.
A 2h00 siamo alla mattina della prima del Tristano a Monaco di Baviera. I cantanti fanno le prove, il soprano Malvina nella vasca da bagno, il tenore Schnorr nelle stanze accanto. Arriva una lettera di Ludwig a Wagner, poi ne annunciano un'altra ma stavolta non è ancora Ludwig, come pensa Wagner, ma il pignoramento del debito con la Schwabe. I due addetti fanno l'inventario dei beni di Wagner, pianoforte compreso. Cosima si muove e va a chiedere un prestito, che ottiene; va con i due bambini (la piccola nella carrozzina, la maggiore mette i soldi nella carrozzina). Il banchiere chiede sornione a che nome deve dare il prestito: baronessa von Bülow, risponde Cosima. (non frau Wagner, come aveva suggerito il prestatore di denaro...)
A 2h06 da Wagner irrompe il tenore Schnorr: Malvina è senza voce. Si rimanda la prima, nascono nuovi pettegolezzi, si dice che forse Malvina ha la voce rovinata per sempre a causa dell'opera di Wagner (ma non è così, si riprenderà). Il ministro Pfordten ha assistito alle prove: cinque ore, niente arie, niente melodie, insopportabile. Pfistermeister replica che è meglio così, adesso Ludwig si accorgerà e si stuferà di Wagner. Un accenno al Ring spaventa i ministri: altre spese...
(qui a sinistra: una foto di Gwyneth Jones, interprete di Malvina)
A 2h10: il narratore dice che il teatro disponibile a Monaco è troppo piccolo per l'orchestra di Wagner, sarà un disastro. La prima va comunque in scena, dopo essere stata rimandata: è il 10 giugno 1865. Wagner inizia a scrivere la sua autobiografia su invito di Ludwig, "da pubblicare solo dopo la mia morte" (se ne legge un brano). Il narratore parla della morte di Ludwig, che ventun anni dopo si annegherà dopo aver ucciso il suo medico.
A 2h13 vediamo in scena il duetto dal Tristano, Gwyneth Jones appare bella anche quando sembra urlare. Ludwig se ne va prima della fine, col suo attendente, in treno. Vediamo l'esecuzione di "Mild und leise", il finale; Pfistermeister e i ministri sonnecchiano.
A 2h18 Bülow dopo la recita; immagini di Ludwig nel futuro, la scena in cui si annega dopo aver ucciso il dottore (mancano ancora vent'anni, accadrà nel 1886). Ancora i due ministri, interpretati da Richardson e Gielgud. Ludwig sul suo treno personale, nella sala macchine con i macchinisti. Finisce il Tristano, primo piano di Cosima sorridente. E' un successo, a sipario chiuso Wagner va a prendersi gli applausi con i cantanti (Kurwenal non si vede mai...) (idem gli altri personaggi dell'opera, vediamo solo Malvina e Schnorr, cioè Isolde e Tristan).
 

A 2h22 vediamo Cosima e Wagner con i tre bambini, il cane, in giardino. Bulow porta la notizia che Schnorr è morto, Wagner ne è molto colpito. Siamo nel 1865, il modo in cui Wagner prende la notizia nel film può trarre in inganno perché Wagner è davvero commosso e sorpreso, il tenore aveva solo ventinove anni. E' per questo che risponde "Schnorr chi?", la notizia è sconvolgente e inattesa. A quel tempo si disse che la morte del tenore era dovuta allo sforzo per interpretare l'opera di Wagner, ma non c'è nessun fondamento per pensarlo veramente e anzi alcuni sintomi fecero pensare a tifo o meningite fulminante. Di seguito vediamo i ministri bavaresi e la regina madre prendere posizione contro Wagner. Pfeuffer, capo della polizia (lo interpreta Laurence Olivier), fa la sua relazione lunga e dettagliata e non manca di ricordare che Bülow è prussiano. Pfeuffer dice che Ludwig usa i suoi soldi personali, ma che comunque prende troppo tempo con Wagner togliendolo ai suoi impegni di Stato. La relazione prosegue con le spese per i castelli e per la musica, davvero pazzesco.
A 2h26 vediamo i famosi castelli di Ludwig, con le note della "diana" dal Lohengrin che risuonano dalle torri: la sveglia del mattino. Wagner si desta al loro suono, nella seta e nel lusso della sua casa. Lutz, capo gabinetto del re, porta a Wagner un poema di Ludwig in suo onore; poi arriva lo stesso Ludwig che congeda bruscamente Lutz. Ci sarà uno spettacolo sul lago, sta portando di persona l'invito all'amico; inoltre regala un anello con zaffiro a Wagner. I ministri sono sempre più preoccupati per le spese ingenti del re.
 

A 2h31 Lutz dice a Wagner che sostituirà Pfistermeister nei suoi contatti con il re. Festa sul lago di notte, vediamo il cigno di Lohengrin. In privato, Wagner invita Ludwig a diventare davvero come Lohengrin, prendendo le sue decisioni da solo senza Pfistermeister e gli altri ministri, lo esorta a prendere le redini della Germania unita (in quel momento divisa fra 34 regni e principati). Si fanno collegamenti col passato della Germania, il tema dei Nibelunghi (e del drago) si fa minaccioso e insistito in colonna sonora.
A 2h37 arriva la notizia che Bismarck arma la Prussia; la guerra si avvicina, i ministri bavaresi si chiedono cosa fare con Wagner. Ludwig è pensieroso, poi vediamo Lutz con un messaggio del re per Wagner, che se ne deve davvero andare. E' il re stesso, l'amico Ludwig, a chiederglielo. Wagner non la prende bene, poi parte in treno ma da solo, Cosima e Bülow per ora restano (andranno via anche loro). Minna stavolta non c'è ad accompagnarlo, come accadde nelle altre occasioni; il narratore dice che Wagner l'ha trascurata, le mandava sempre meno soldi, non andava mai a trovarla. Burton-Wagner nega risolutamente tutto questo, ma ormai Minna è morta.
Minna muore il 25 gennaio 1866. L'otto marzo dello stesso anno, meno di due mesi dopo, Cosima abbandona il marito e va ad abitare con Wagner a Triebschen, nei pressi di Lucerna.

 

(3-continua)

sabato 5 maggio 2018

Wagner 1984 ( II )


Wagner (1981– 1984, dieci episodi) Regia di Tony Palmer. Scritto da Charles Wood. Consulenza storica e musicale: John Culshaw, Gordon Parry, Oswald Georg Bauer, Tibor Erkel. Fotografia di Vittorio Storaro. Altro direttore fotografia: Nic Knowland. Direzione musicale: Georg Solti. Altri direttori: Iván Fischer, Ádám Fischer, Oswald Georg Bauer. Costumi di Shirley Russell
Interpreti principali: Richard Burton (Wagner), Vanessa Redgrave (Cosima), László Gálffi (Ludwig II), John Gielgud (Pfistermeister), Miguel Herz-Kestranek (Hans von Bülow), Gemma Craven (Minna), Ralph Richardson (Pfordten), Richard Pasco (Otto Wesendonck), Laurence Olivier (Pfeuffer), Ronald Pickup (Nietzsche), Marthe Keller (Mathilde Wesendonck), Ekkehard Schall (Franz Liszt), Niall Toibin (Lutz), Vernon Dobtcheff (Meyerbeer), John Shrapnel (Semper), Franco Nero (Crespi), Peter Hofmann (Schnorr von Carolsfeld), Gwyneth Jones (Malvina von Carolsfeld), László Horváth (Hanslick), Jess Thomas (Albert Niemann), Joan Plowright (Mrs. Taylor),Péter Andorai (Bakunin)Heinz Zednik (Ander). Durata totale: 7-8 ore, secondo l'edizione che si trova

Per comodità, non avendo a disposizione i tre dvd con il film completo, mi appoggio alla versione in lingua originale con sottotitoli italiani resa disponibile su youtube, e divisa in tre parti. Data la complessità dell'opera, ho pensato che la cosa migliore che potessi fare è compilare una specie di indice, così che chi passa di qui e mi legge possa ritrovare facilmente le scene a cui è interessato.
Si inizia dai funerali di Wagner a Venezia, nel 1883; in colonna sonora c'è il tema della morte di Sigfrido, dall'opera "Götterdämmerung" (Il crepuscolo degli dèi), poi seguono i titoli di testa. La voce del narratore, che si immagina come un ministro dello Stato della Sassonia, ci accompagnerà per tutto il film. L'inizio della narrazione vera e propria, dopo la scena dei funerali di Wagner, è nel 1848 a Dresda, dove il trentacinquenne Wagner, nativo di Lipsia, ha finalmente ottenuto una carica di gran prestigio e ben remunerata, Kapellmeister del Re di Sassonia. Wagner è già famoso: ha composto "Rienzi" (su Cola di Rienzo) e "L'Olandese volante" (Der fliegende Holländer, noto anche con il titolo "Il vascello fantasma"), andate in scena con successo negli anni precedenti. Di recentissima composizione è anche un'opera nuova, "Tannhäuser". Ancora prima, ventenne, aveva composto due opere dal titolo "Le fate" (Die Feen) e "Divieto d'amare" (Das Liebesverbot).
Prima di arrivare a Dresda, Wagner è stato direttore del teatro di Riga, in Lettonia (1837-38) ma è stato costretto ad abbandonare la città "inseguito dai cosacchi e dai debitori", come dirà più volte nel corso del film. Da dodici anni è sposato con Minna Planer, una cantante e attrice conosciuta a Magdeburgo, a lui molto devota. Ma tutto questo lo verremo a sapere dopo, nel ricordo di Minna e di Wagner; ora siamo a un concerto in onore del Re di Sassonia, e Wagner è a Dresda come Kapellmeister già da cinque anni; l'incarico è di grande prestigio ma Wagner non ne è soddisfatto. Lo vediamo qui, in livrea come un servo secondo l'uso del tempo in Sassonia (ma non in Italia e in Francia, Bellini, Donizetti, Verdi e Meyerbeer non furono mai al servizio di nessuno), mentre Reissiger dirige musiche di Wagner davanti al Re, che dorme. Quando l'anziano Re si sveglia, chiede chi ha fatto tutto questo rumore. "Siamo solo dei servi in livrea" dirà Wagner a Minna ripensando alla scena. La musica di quest'occasione verrà poi recuperata nel Tannhäuser.
La narrazione prosegue nel film attraverso il ricordo di Wagner, come poi il regista Tony Palmer farà l'anno successivo con il film su Haendel; qui Wagner e sua moglie Minna (qui sotto una foto della vera Minna Planer) ricordano gli anni di Magdeburgo, dove si sono conosciuti e sposati. Poi ci si sposta in un teatro dove Wagner è acclamato: non come musicista ma come oratore politico, fautore delle riforme democratiche (siamo nel '48), e amico dell'anarchico Bakunin (che è accanto a lui sul palco), oltre che fautore della Germania unita. Belli i dettagli della scena, il palco illuminato dalle candele che sgocciolano, l'orazione in pubblico come si svolgeva davvero in quel tempo prima dell'arrivo dell'elettricità e dell'illuminazione a gas.
A Dresda, Wagner dirige Beethoven e sta scrivendo il Lohengrin: a corte si dice del Lohengrin che è un gran bel soggetto, "se solo Herr Wagner non fosse così determinato a comporlo lui stesso". Il Lohengrin non andrà mai in scena a Dresda, si dice, perché i discorsi politici di Wagner sono stati recepiti e ascoltati in alto loco.
L'editore Mesel toglie dalle sue vetrine il Tannhäuser e mette al loro posto Meyerbeer; Wagner e l'amico Röckel protestano e Mesel spiega com'è la situazione, mostrando la busta con il manoscritto del Lohengrin respinta dal teatro di Monaco di Baviera: non gli interessa, non hanno nemmeno aperto i sigilli. E il Rienzi, insiste Mesel, quante esecuzioni ha avuto dopo la prima? Il pubblico vuole Meyerbeer, vuole l'operetta, perché Wagner non scrive operette? Wagner invece sta pensando a un Barbarossa, ma l'idea verrà presto accantonata; il tema sarebbe sempre stato l'unità del popolo tedesco. Siamo al minuto 21: "finché non ci sarà una Germania unita non avrò un mio pubblico", dice Richard Wagner. Ne parla con Minna, che gli ricorda l'aiuto di Liszt, che dirige a Weimar il Tannhäuser. Durante la conversazione Wagner dice a Minna "io sono più cristiano di loro, perché so cosa significa essere pagani"; e racconta a Minna l'idea della "Morte di Sigfrido" da comporre. Di questo periodo sono i saggi "L'arte e la rivoluzione" e "L'opera d'arte dell'avvenire".

Al minuto 25 vediamo il cigno di Lohengrin. Cristo, Barbarossa, Lohengrin: Wagner li vede come una sola persona. Ma a Dresda vogliono l'operetta, i discorsi e i progetti di Wagner interessano a pochi. Minna rievoca "The battle of Victoria" che a Magdeburgo fece scappare tutti, considerata come rumore, Wagner ricorda che fu a Magdeburgo che si conobbero e si sposarono. Minna viene presentata come molto graziosa, dolce e affettuosa, molto fedele al marito. Al minuto 26 una delle tante magie di Vittorio Storaro, le fiaccole sulla barca nella nebbia.
Al minuto 28 vediamo le barricate a Dresda, durante le rivolte del 1848; Minna chiude Wagner in una stanza per impedirgli di prendere parte ai moti, e gli rinfaccia i debiti, la fame e le umiliazioni subiti. Oggi Wagner ha un impiego importante, e deve fare attenzione a non perderlo; ma lui fugge dalla finestra e partecipa ai moti in prima persona, sulle barricate, insieme a Bakunin e all'architetto Semper, suo amico. Il Re di Sassonia vuole sciogliere il Parlamento, e da qui nasce l'insurrezione. Vediamo Wagner che stampa volantini e che prepara armi, in prima persona sulle barricate.
In colonna sonora scorre il tema di Nibelheim, la maledizione di Alberich si ascolta sul fuoco che divampa all'Opera di Dresda, minuto 34; Wagner approva il tutto con frasi che si direbbero tratte da suoi scritti (il nuovo teatro che dovrà sorgere sulle ceneri di quello vecchio).
 

Al minuto 37 arriva a Dresda l'esercito prussiano, ed è la fine dell'insurrezione; Wagner vede arrivare i soldati dalla cima di una torre, armato di fucile. In strada, un ufficiale prussiano riconosce Wagner e gli rinfaccia la vicinanza che aveva con il re a Berlino; Wagner ribatte, e l'ufficiale dice che lo risparmia solo perché ha ammirato il Rienzi. Minna è in casa con i bambini, fuori il combattimento è al culmine, ha paura. Torna in colonna sonora il tema della maledizione di Alberich. Notevoli le scene di battaglia, molto realistiche anche le fucilazioni degli insorti (che furono numerose).
Al minuto 43 vediamo la fuga di Wagner da Dresda, per evitare il carcere e il processo; l'amico Röckel, editore e giornalista, avrà 13 anni di carcere, e molti furono i condannati a morte. L'anno è il 1849. Wagner fugge senza tregua per due mesi, poi passando dalla Baviera arriva in Svizzera, a Lindau sul Lago di Costanza. Il nome falso sul passaporto è Widman. Ancora magie di Vittorio Storaro sulla Svizzera, il valico sulle Alpi e il lago con le montagne. In colonna sonora il canto delle Figlie del Reno.
Al minuto 46, sulle note dei Maestri Cantori, vediamo Wagner insediato a Zurigo mentre legge il suo poema nibelungico a casa di Sulzer dove i suoi amici smontano le porte per fare più spazio, e con una porta fanno un palco; il padrone di casa è stupito ma anche incuriosito. L'attore che interpreta Sulzer ha un atteggiamento "very british", e in generale in tutto il film ogni tanto bisogna ricordarsi che questo è un film su persone tedesche, non inglesi; il "very british" è lo stile fondamentale di questo "Wagner" di Tony Palmer.
Minna raggiunge Wagner a Zurigo ma non è contenta, a Dresda stava bene e conta di tornarci; prima di partire si è assicurata che non ci fosse niente contro di lei (invece Wagner è ricercato, a Dresda, e lo sarà ancora per molti anni). In queste sequenze vediamo anche Natalie, figlia di una precedente relazione di Minna. Durante la fuga precipitosa da Riga, Minna perse un figlio di Wagner; da allora non può più avere figli. Intanto, a casa del ricco Sulzer, Wagner declama le Norne dal Sigfrido. L'arrivo di Minna a Zurigo è del settembre 1849.
Al minuto 54 termina la lettura di Wagner in casa Sulzer; ora bisognerà mettere in musica la riscrittura del poema nibelungico. Wagner si chiede se potrà portare il suo Sigfrido a Parigi, nel senso che c'è bisogno di soldi e potrebbe essere un'occasione. Ne discute con Minna, che approva l'idea ma equivoca e il marito la corregge subito: non sarà un'opera, ma un dramma in musica.
Intanto Wagner accetta di dirigere Beethoven a Zurigo, ma l'orchestra è composta da dilettanti e Minna se ne lamenta, a Dresda c'era una grande orchestra. Dresda è sempre al centro dei pensieri di Minna, ma Wagner non può ritornare in Germania perché ancora ricercato dalla polizia dopo i moti del 1848-49.


Al minuto 57 si mostra l'antisemitismo di Wagner, rivolto verso Meyerbeer (motivo del drago in colonna sonora), Minna ricorda invece che Meyerbeer aiutò più volte Wagner (tema di Alberich, ancora il drago). La risposta di Minna fa infuriare Wagner: "Meyerbeer scrive Il Profeta, ma non profetizza niente". E' di questi anni infatti la redazione di due saggi di Richard Wagner: "Oper und drama" e "Il giudaismo nella musica", pubblicati entrambi nel 1850. Wagner fu influenzato da Meyerbeer ai suoi inizi, e il "Rienzi", suo primo successo, deve molto a Meyerbeer. Il suo antisemitismo è dovuto prima di tutto alla rivalità presunta con Meyerbeer, che dal canto suo viveva da decenni un enorme successo personale ed era del tutto estraneo a queste polemiche. Nel film di Tony Palmer non lo si dice, ma Wagner "prese in prestito" almeno due temi importanti dell'Anello del Nibelungo e del Parsifal da un altro compositore di origine ebraica, Mendelssohn.
La discussione tra marito e moglie prosegue a 1h00, mentre in colonna sonora ascoltiamo temi dal Lohengrin: "quei saggi che voi buttate lì", dice Minna: "non portano soldi. siamo pieni di debiti, dirigete, scrivete musica piuttosto". Minna e Richard vanno ancora d'accordo, Wagner la descrive come "la bella attrice tanto corteggiata" ai tempi in cui vivevano a Magdeburgo. Minna parla del loro figlio morto prima della nascita a causa della fuga repentina dai creditori di Riga, poi accenna a Liszt, che sta aiutando molto Wagner dirigendo le sue opere in Germania. "Liszt è solo un esecutore, lui ha più bisogno di me di quanto io abbia bisogno di lui", le risponde Wagner.
Siamo a 1h06, in colonna sonora il tema dei Nibelunghi; fuoco e morte nelle immagini. Liszt lo vuole a Parigi, ma Wagner insiste: "Parigi va bene per Meyerbeer". Comunque ne parla con Minna: nasce l'idea di scrivere "Wieland il fabbro" per Parigi, sempre per fare un po' di soldi. Un altro progetto che verrà abbandonato presto.
 

A 1h09 Wagner cerca finanziamenti (è la costante della sua vita), e li trova presso Jessie Laussot Taylor e Frau Ritter, a Bordeaux. La madre di Jessie è interpretata da Joan Plowright. Frau Ritter ha un figlio a cui Wagner dà lezioni, mentre Jessie è una donna sposata molto bella che si innamora di Wagner. A tavola, il marito di Jessie dà notizie di Dresda, dove sono arrivate le condanne a morte per gli amici di Wagner (che poi verranno tramutate in anni di carcere). "Ero solo uno spettatore di ciò che accadeva" dice Wagner, ma nelle immagini lo vediamo combattere sulle barricate. Poi Wagner va a Parigi e Jessie vorrebbe raggiungerlo; il marito di Jessie in una battuta di caccia minaccia di sparare a Wagner (che però è già lontano).
A 1h15, sulle note del Tristano (preludio atto terzo, Tristano morente) Wagner a Parigi viene raggiunto da un ispettore di polizia che pur essendo suo ammiratore (si fa firmare e regalare una copia del Tannhäuser) gli dice che dovrà lasciare subito Parigi per via dei fatti di Dresda, e gli consiglia di evitare Bordeaux dove la sua relazione con Jessie Taylor lo mette in pericolo. Wagner deve andarsene in Svizzera, insomma. Non c'è altra scelta, perché la Germania gli è ancora vietata e rischierebbe l'arresto.
 
A 1h26 Liszt suona a un ricevimento per il suo compleanno dove c'è anche Wagner; Ritter parla a Minna dell'offesa subita da Liszt, il poeta Georg Herweg legge un poema (non suo) in onore di Liszt. Wagner al piano, con una cantante, frau Heim, suona la Cavalcata; poi parla con frau Wille
A1h21 Wagner è ancora in Svizzera, con Minna. Bellissime le immagini di Storaro, sul tema della Ballata di Senta dall'Olandese Volante. In Svizzera Wagner ha due allievi, Hans von Bülow e Karl Ritter; è presente anche Liszt, suocero di Bülow. Vediamo Wagner in barca sul lago con Ritter e Liszt; Liszt dà consigli, Wagner dice che lascia la politica, per i soldi magari. Alla fine della gita in barca, c'è una discussione fra Liszt e il giovane Ritter, e alla fine Liszt dà del babbuino a Ritter, che si offende moltissimo e chiede riparazione (parlavano di Goethe e della Francia).
In Svizzera a un ricevimento si parla anche di Heine, e dell'influenza di Heine su Wagner (parere negativissimo su Heine da una bella signora), Karl Ritter è sempre offesissimo con Liszt (gli ha dato del babbeo o del babbuino) e minaccia di tagliare i fondi a Wagner che continua ad essergli amico. Minna è gelosa. Wagner parla del Sigfrido e del teatro del futuro, ma nessuno lo ascolta e si arrabbia: io sono Wagner! grida Richard Burton (Wagner) interrompendo il ricevimento.
 

A 1h33 siamo nel 1851, in montagna; Wagner non sta bene, ha trascorso due mesi in sanatorio dove lo costringono a fare passeggiate all'aperto, fra la neve; ha il fuoco di sant'Antonio, e forse anche la scrofola (che è un'infiammazione dei linfonodi, con ulcere nella pelle). Da cinque anni Wagner non scrive musica, e vorrebbe tornare in Germania ma è ancora ricercato per i fatti di Dresda. In Svizzera lo raggiunge l'architetto Semper, suo amico dei tempi di Dresda, che vediamo insieme a Karl Ritter e a Muller (in colonna sonora il tema finale del Crepuscolo degli dèi).
A 1h36, in una sequenza curiosa alle terme, Wagner legge Schopenhauer: "Il mondo come volontà di rappresentazione".
A 1h39 al piano, Wagner scrive musica: è tornato a comporre. Il lavoro del fabbro al piano di sotto (è un armaiolo) lo disturba, il rumore dell'incudine finisce per associarsi al suono dell'incudine dei Nibelunghi, che verrà inserito in Das Rheingold; Wagner si mostra sprezzante con il fabbro, del genere "lei non sa chi sono io".
A 1h43 il ricco mercante di seta Wesendonck si fa convincere a finanziare Wagner, ma sapendolo propenso a sperperare il denaro vuole che il prestito sia gestito da sua moglie Minna; però Minna è tornata a Dresda. Siamo nel 1852-54; in questi anni Wagner effettua tournée come direttore d'orchestra anche in Italia (Torino, Genova, La Spezia), che però nel film di Tony Palmer non si vedono. Ha grande spazio invece la relazione, vera o presunta, con la moglie di Wesendonck, Mathilde (qui a fianco in un ritratto d'epoca). In questi anni, finanziato da Wesendonck, Wagner termina "L'oro del Reno" e inizia "La Walkiria"; è anche il periodo in cui nasce l'idea del "Tristano e Isotta", ispirato da Mathilde Wesendonck per la quale compone alcuni lieder (in uno di questi "Wesendonck Lieder" c'è un'idea musicale che tornerà nel terzo atto del "Tristano"). In uno dei suoi manoscritti, Wagner lascia dediche a Mathilde. Poi dai Wesendonck arriva anche Minna; Minna è ormai dipendente dal laudano, che il medico di Dresda (dottor Pusinelli) le prescrive per calmare dolori e depressione. Nelle immagini, Vittorio Storaro rifà un Vermeer a 1h51 e compie altre vere magie, anche in esterni.
A 2h00 nasce l'idea del Tristano, i lieder per Mathilde, le malattie, i dubbi di Wesendonck riguardo a sua moglie; un incubo di Wagner a 2h03 con uomini e donne con torce, eccetera. Poi, torna la quiete con Minna.
A 2h06 vediamo Hans von Bülow e signora, cioè sua moglie Cosima, figlia di Liszt. Minna è sempre in cucina, o almeno così ce la mostra Tony Palmer.
A 2h10 Minna che sospetta l'ennesimo tradimento di suo marito va da Mathilde, e le ricorda 22 anni di matrimonio (in queste scene non si vede più Natalie, figlia di Minna). Per amore di Wagner, Minna ha rinunciato alla carriera di attrice che era molto ben iniziata. "Wagner tratta ogni cosa come se fosse sua, compresa la mia casa" le dice Mathilde. Poi arriva Wagner che porta via Minna senza fare discussioni.Wagner ha sempre insistito che la sua storia con Mathilde Wesendonck è sempre e soltanto stata di carattere artistico; rimarrà comunque in buoni rapporti con Wesendonck, marito di Mathilde, che continuerà a finanziarlo anche in seguito. Questa scena, l'incontro a quattro con discussione fra i Wesendonck e i Wagner, è mostrata molto bene nel film su Wagner del 1913, con protagonista Giuseppe Becce; qui Tony Palmer sorvola sui dettagli.
A 2h13 siamo a Venezia, ancora con magie di Vittorio Storaro. Siamo nel 1858: negli anni precedenti (ma nel film di questo non si parla) Wagner è stato a Londra e a Parigi, ha terminato "Die Walküre" e iniziato il "Siegfried", che però interrompe per scrivere "Tristan und Isolde". Nell'agosto 1858 lascia Zurigo e si trasferisce a Venezia, a Palazzo Giustinian (una casa molto ampia, si dice nel film). Venezia è ancora austriaca, e anche l'Austria diffida Wagner, per via dei fatti di Dresda; viene chiamato a rapporto dal capo della polizia (interpretato da Franco Nero); l'Austria lo vorrebbe espellere, ma il capo della polizia ammira la sua musica e gli promette aiuto. A Venezia comincia a scrivere il Tristano, ascoltiamo ancora discorsi sul giudaismo, su arte e rivoluzione, opera e dramma in musica.
A 2h21, a Venezia la banda suona il Rienzi ma Wagner ne è disturbato anche se si mostra gentile. Dettagli del salasso subito da Wagner. Visita di Dolgorukov e Zichy, che gli parlano delle esecuzioni delle sue opere in Germania; Wagner non ha mai visto in scena il Lohengrin.
A 2h26 arriva a Venezia Karl Ritter, suo allievo e finanziatore, e dice che a Zurigo Cosima Liszt, moglie di Hans von Bülow ha minacciato di annegarsi per lui (per Ritter); anche Ritter ha scritto un Tristano. Soldi, ancora soldi, c'è ancora bisogno di soldi e Wagner a Venezia fa subito una montagna di debiti.
A 2h30 arriva la guerra anche a Venezia, il nostro Risorgimento; siamo nell'aprile 1859. Wagner deve ripartire, lo vediamo su un valico delle Alpi in mezzo alla neve, direzione Parigi; alla frontiera dà il falso nome di Schultz. Il suo pianoforte Erard lo segue dovunque, dalla Svizzera a Venezia e poi a Parigi. Liszt lo aveva avvertito: "Venezia è una città triste". Di passaggio in Svizzera si ferma da Wesendonck e gli chiede ancora soldi; Wesendonck acconsente. Nasce l'idea dei Maestri Cantori.
2h33 fine prima parte


 
(qui sopra, un ritratto di Minna Planer; il ritaglio di giornale è del Corriere della Sera;
 la foto di Wagner viene da un programma di sala della Scala, anni '80)

(2-continua)