giovedì 19 aprile 2018

Marilyn Horne


Ho ascoltato Marilyn Horne una sola volta, in concerto: era il giugno del 1981, alla Scala, e ancora oggi mi ricordo di quel suo "Iris, hence away" dalla Semele di Haendel (che non ho più ascoltato in seguito, è un'opera piuttosto rara) e di quei suoi recitativi scolpiti con potenza o con grazia, secondo ciò che richiede il momento. Marilyn Horne veniva spesso in Italia, ma di solito preferiva Venezia e La Fenice e per me era difficile conciliare i viaggi e le date con gli orari di lavoro; è una delle cose di cui sento il rimpianto, ma per noi che lavoravamo a turni in fabbrica ed eravamo appassionati di musica così andava (oggi penso che vada anche peggio, quantomeno io prendevo un salario sufficiente e avevo diritto alle ferie e ai riposi).
 

Marilyn Horne non ha certo bisogno di presentazioni, e in ogni caso io non sarei all'altezza di farle come si deve; basterà ricordare che è stata fra le artefici del "Rinascimento Rossiniano", e di tutto il repertorio per contralto dal Seicento fino alla metà dell'Ottocento; musica magnifica che però prima degli anni '60 (prima di Marilyn Horne, viene da dire) veniva eseguita in modo un po' impacciato, come se non si sapesse bene che cosa fare con quelle arie e con quei personaggi. Marilyn Horne ha aperto la strada a decine di cantanti brave o bravissime che l'hanno seguita in quel repertorio, ma devo purtroppo aggiungere che negli ultimi decenni è prevalsa troppo spesso la parte contraria, cioè di assegnare quelle parti a maschi che cantano in falsetto, quasi sempre con risultati sgradevoli (c'è a chi piace, lo so, ma dopo aver ascoltato Kathleen Ferrier e Marilyn Horne ascoltare un controtenore in "Erbarme dich, mein Gott" mi risulta ancora oggi davvero fastidioso, e anche un bel po' deprimente - non mi ci abituerò mai).

Marilyn Horne nasce come soprano e poi mezzosoprano, e nel 1954 è famosa la sua Carmen di Bizet al cinema, dove doppia l'attrice Dorothy Dandridge nel film "Carmen Jones" (grande successo di quegli anni). La svolta, e l'approdo alla vocalità più grave, arriva negli anni '60: quando ancora gran parte del repertorio di Rossini e di Haendel è poco eseguita. Le leggendarie interpretazioni rossiniane della Horne, accanto a Shirley Verrett o a Joan Sutherland, contribuiranno in modo decisivo ad imporre sui palcoscenici musica meravigliosa che fino ad allora era stata dimenticata; ed è un fenomeno che dura ancora oggi, e del quale dobbiamo esserle grate.
Al cinema, Marilyn Horne non ha mai interpretato ruoli da attrice; però la sua voce compare spesso nelle colonne sonore, ed i suoi inizi sono proprio come "doppiatrice" per le parti cantate di Dorothy Dandrige (Carmen Jones, 1954) e di Nancy Kwan (1961). In realtà, di solito si registra prima la parte cantata e poi le attrici cercano di adeguarsi al canto; il contrario sarebbe un bel po' difficile...
Nel dettaglio, da www.imdb.com, film e opere registrate in palcoscenico in cui appare Marilyn Horne:
-1954 "Carmen Jones", regia di Otto Preminger; la voce di Dorothy Dandridge nelle parti cantate è di una Marilyn Horne poco più che ventenne.
-1961 "Flower drum song" (Fior di loto), film con la regia di Henry Koster dove Marilyn Horne doppia nelle parti cantate l'attrice Nancy Kwan
- 1980 "Semiramide" di Rossini con Montserrat Caballé, dir. Yves Hubert
- 1981 "Tancredi" di Rossini, con Dalmacio Gonzales e Katia Ricciarelli, dir Pierre Desfons ?
- 1982 Concierto Barroco, un film del 1982 tratto da un libro di Alejo Carpentier, regia di Josè Montes-Baquer, dove insieme a Marilyn Horne e Lucia Valentini Terrani troviamo tra gli interpreti il tenore Alberto Cupido e il mezzosoprano Carmen Gonzales. Alejo Carpentier (1904-1980, cubano, nato a Losanna) fu anche musicista e appassionato di storia della musica; si parla di un incontro immaginario fra Antonio Vivaldi, Georg Friedrich Haendel e Domenico Scarlatti a Venezia, durante il Carnevale del 1709. Di più non so dire, è un film quasi introvabile.
- 1985 "Hommage à Rossini", registrazione di un concerto
- 1990 "Orlando Furioso" di Vivaldi, a San Francisco, dir. Randall Behr
1990 "Die Fledermaus" di Johann Strauss al Covent Garden, tra gli ospiti con Joan Sutherland e Luciano Pavarotti, dirige Richard Bonynge.
1992 "The ghost of Versailles", opera di John Corigliano al Metropolitan, dir. James Levine; Marilyn Horne interpreta il personaggio di Samila.
 

Per nostra fortuna, l'elenco non è del tutto completo: esistono molte altre registrazioni in immagini di Marilyn Horne e spero che qualcuno ne abbia fatto un catalogo dettagliato (imdb.com è un sito del quale non potrei fare a meno, ma si occupa prevalentemente di cinema).
(la vignetta qui sotto viene da Le Nouvel Observateur, anni '80; i colori per Lucky Luke e Saltapicchio sono di mio nipote Fabrizio - io sono lo zio -, inizio anni '90)

 

2 commenti:

  1. "Ho ascoltato Marilyn Horne una sola volta, in concerto: era il giugno del 1981, alla Scala"... un po' d'invidia me la concedi? :)

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  2. l'impressione più grande però l'ho avuta da Jessye Norman, sui dischi la sua voce è sempre bella ma averla lì e ascoltarla era un sogno. Marilyn Horne la conoscevo già, era come me la aspettavo (cioè grande)

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