domenica 18 giugno 2017

Benjamin Britten: Peace and conflict


Benjamin Britten: Peace and conflict (2013) Scritto e diretto da Tony Britten. Interviste con Joseph Horowitz, Anita Lasker-Wallfisch, Raphael Wallfisch, Simon Kinder, Sue Phipps. Interpreti: Alex Lawther (Britten), John Hurt (narratore), Jake Mann (Klugman), Christopher Theobald (Mac Lean), Mykola Allen (Berthoud), George Anderson (third prefect), Bradley Hall (Floud). Durata: 105 minuti. A Capriol Films Production.

"Peace and conflict", a metà fra film recitato e documentario, è un film molto bello uscito per il centenario della nascita di Benjamin Britten (1913-1976). Per la precisione, ad essere recitate con attori (tutti molto bravi) sono le parti riferite all'adolescenza di Britten e alla sua vita nel collegio di Gresham; il resto del film è basato su documenti, interviste, concerti. L'attore che interpreta Britten si chiama Alex Lawther, all'epoca diciottenne, che rivela fin da subito un particolare a cui non avevo mai pensato: Britten aveva i capelli rossi.
 

E' interessante sottolineare il titolo dato al film, "Peace and conflict": si inizia infatti parlando della prima guerra mondiale, una catastrofe di cui forse abbiamo perso la memoria e la misura. Un quinto degli alunni della Gresham School, nel Norfolk, muore nella Grande Guerra; è questo il clima in cui cresce la generazione di Britten (nato nel 1913), la memoria di ciò che è successo è destinata a rimanere in tutti i nuovi studenti, per decenni. Questo clima di disperazione e di vuoto, e insieme di rinascita, è ben raccontato in un romanzo di James Hilton, "Prigionieri del passato" (nell'originale, "Random Harvest"), che parla del dramma dei reduci da quel conflitto. I reduci: perché non tutti muoiono, in guerra.
 

Benjamin Britten, figlio di un dentista e con fratelli e sorelle maggiori di lui, fu un compositore molto precoce: a 13 anni era già all'opera 100, ma sono composizioni che furono poi distrutte dallo stesso Britten. Gresham era una scuola progressista, liberale e socialista, scelta dai suoi genitori anche per questo motivo; gli studenti erano incoraggiati a confrontarsi con l'esterno e con i problemi reali del mondo, e a pensare con la loro testa. Non era una scuola marxista ma certamente molto aperta e non conformista, pur con il massimo rigore negli studi. Britten vorrebbe iscriversi subito al Royal College of Music, ma i genitori e i fratelli maggiori insistono perchè prima termini il normale ciclo di studi. A Gresham, Benjamin Britten gioca a tennis e cricket, ma è esentato dagli esercizi militari (a Gresham era possibile). Insieme a un amico, mentre gioca a cricket, ascoltano i richiami per le esercitazioni militari; l'amico lo invita a comporre fanfare e richiami migliori per gli esercizi militari, al giovane Britten però non dispiacciono quelle che ci sono già. Da studente, apprezza i sermoni e le funzioni domenicali; nei sermoni si parla dei morti in guerra, ed è un argomento a cui Britten sarà sempre molto sensibile, fino a diventare militante pacifista.
A Gresham, Britten viene descritto come molto giudizioso negli studi e nei comportamenti; compone molta musica ma ha difficoltà a farla eseguire e ascoltare al di fuori della cerchia dei suoi amici.
 

Nel 1933 Britten, ventenne, finisce gli studi al Royal College of Music e incontra W. H. Auden; lavorano entrambi per la GPO, casa di produzione cinematografica. Britten non è entusiasta della musica per il cinema ma fa comunque un ottimo lavoro, è un'esperienza utile. Anche Auden ha studiato a Gresham, gli fa conoscere Isherwood e Spender; Britten scrive musiche di scena anche per loro. Auden, Isherwood e Spender sono maggiori di età, Britten ha poco più di vent'anni.
I maestri di Britten ai suoi inizi furono Frank Bridge e John Ireland; John Ireland insiste molto sul contrappunto. Britten si applica ma il suo rapporto con Ireland non è buono; in precedenza con Frank Bridge c'era invece un ottimo rapporto e Bridge influenzò molto Britten nella sua musica.
 

Nel 1936 ha molti amici comunisti, come Montagu Slater autore teatrale per cui scrive musiche (si ascoltano le musiche di scena). Britten è molto amico anche della moglie di Slater. Slater sarà autore del libretto di Peter Grimes, ed è apertamente comunista mentre Britten non lo è, è solo interessato alle tematiche sociali e scrive musica anche per il Labour Choir. Alan Bush, altro amico e compositore, rimarrà marxista convinto fino alla sua morte; rimane in contatto con Britten per tutta la vita.
Britten legge Marx ma non è marxista, sarà sempre pacifista. Clifford Curzon, famoso pianista e militante pacifista, fu amico di Britten e decisivo nelle sue scelte. Olivier Berthoud, suo amico, parla del pericolo rappresentato dal Mein Kampf; in seguito sarà nella giuria del processo di Norimberga.
Si fa notare che molti ex allievi di Gresham furono comunisti; è l'epoca in cui termina il partito liberale (in cui militavano i loro genitori) e nasce il Labour Party. E' anche il periodo del nazismo in Germania, a Gresham se ne parla e ci sono molti commenti su cosa succederà. Alla Gresham c'è un forte movimento in favore della Lega delle Nazioni, troppo forte è il ricordo della guerra precedente. Molti di loro poi si arruoleranno per combattere contro i nazisti e i fascisti.
Nel documentario c'è chi si dice stupito per il fatto che molti degli amici di Britten rimasero comunisti anche dopo aver conosciuto le atrocità di Stalin: è un errore molto comune quello di confondere la storia socialista e comunista con quella dell'Unione Sovietica, e il commentatore di questo film si accoda a questa lunga sequenza di luoghi comuni molto superficiali. Nei moti ungheresi del 1956, così come in quelli di Praga del 1968, comunisti e socialisti erano in prima linea contro l'Unione Sovietica; la storia del socialismo comincia a metà Ottocento ed è alla base della società civile così come la conosciamo oggi. Ma qui mi fermo, mi limito solo a raccomandare la lettura di George Orwell, "La fattoria degli animali" (è così che è andata), a chi ancora volesse ripetere quei luoghi comuni già così tanto ripetuti.
 

Nel periodo immediatamente precedente alla seconda guerra mondiale, Benjamin Britten scrive "Ballad of Heroes" (del 1939, per la guerra di Spagna) e la "Sinfonia da requiem", pensata per i genitori, scritta su commissione giapponese e poi rifiutata dai giapponesi perché "troppo cristiana".
Britten fu obiettore di coscienza dichiarato nel 1942, così come Peter Pears. E' sostanzialmente apolitico, ma tiene sempre concerti per i lavoratori. Nel periodo bellico Benjamin Britten e Peter Pears vanno in America, invitati da Auden (a Amityville, Long Island). Si trovano bene, però nelle sue lettere Britten si dice deluso dall'ottusità e superficialità americana. Dopo la guerra torna nel Suffolk e scrive Peter Grimes e i Sonetti di John Donne.
Iain Burnside, pianista, dice "c'è molta oscurità nella sua musica, c'è rabbia, c'è dolore, è la lettera che non ha mai scritto". Molte pagine da diari e lettere, si ascolta "O my black soul" (dai Sonetti di John Donne).

Nel 1945 con Yehudi Menuhin tiene due concerti nel campo di concentramento di Belsen, che lo segnano profondamente anche perché fu accusato di essere fuggito in Usa durante la guerra. Menuhin racconta l'esperienza di Belsen nella sua autobiografia. Anita Lasker, violoncellista, fu trasferita da Auschwitz a Belsen quando le truppe russe si avvicinarono al campo; era a Belsen quando ci fu il concerto e rimase colpita dal pianista, che ancora non conosceva mentre Menuhin era già molto famoso. In seguito, Anita Lasker fece parte del nucleo originario della English Chamber Orchestra, che fu diretta da Britten; è molto bella la sua intervista.
 

Nel 1963 Britten è in Russia con Mstislav Rostropovic e Galina Vishnevskaja; Britten e Rostropovich divennero molto amici pur essendo molto diversi di carattere. Britten scrisse molto per Rostropovich, le "Suites per violoncello" e altro ancora. Britten tornò spesso in URSS, a Mosca e a Leningrado, ma rimase sempre in contrasto con l'URSS e i suoi funzionari. Fu pacifista miltante per tutta la sua vita, e attivista per il disarmo nucleare. Sono anni in cui il rischio di una nuova guerra è forte: la crisi di Cuba, la minaccia della bomba atomica sempre presente.
 

Molto spazio, tutta l'ultima mezz'ora, è dedicata alla prima esecuzione del "War Requiem" nel 1962, per la ricostruzione della Cattedrale di Coventry, che era stata distrutta nel 1940 dalle bombe naziste. L'esecuzione del "Requiem di guerra" ebbe grande risonanza, e commosse profondamente l'opinione pubblica.

Benjamin Britten muore nel 1976, qualche anno prima di Peter Pears. Nel finale si accenna anche ai suoi difetti: fu molto duro nelle relazioni personali, la musica veniva prima di tutto e chi interferiva veniva tagliato fuori senza troppi scrupoli. Nel finale si vede il narratore, l'attore John Hurt; devo però dire che sono molto brutte le sculture in bronzo che si vedono in questa sequenza, rappresentanti Britten e Pears.
La musica di Benjamin Britten viene descritta in modo perfetto da Joseph Horowitz, professore di composizione al Royal College of Music: « Britten riesce sempre a trovare il modo di aggirare ciò che è considerato corretto dal punto di vista teorico; eppure nessuno sa farlo come lui, in modo così melodico. Crea melodie che reinventano le regole nel momento stesso in cui le distruggono. E' in questo modo che è diventato un autore popolare, usando lo stesso vocabolario per gran parte del suo lavoro; anche se non per tutta la sua opera, usa un vocabolario che chiunque può comprendere.»


La parte recitata è affidata a giovani attori molto bravi; bella la regia, le riprese sono nei luoghi originali, la Gresham School in interni ed esterni. L'attore che interpreta Britten da ragazzo non dispiace ma appare spesso un po' troppo flebile; fisicamente Britten viene descritto come esile ma robusto, capace anche di fare a pugni. Tony Britten, documentarista e regista, è anche compositore e appare nel film come musicista e direttore d'orchestra. Tra le altre cose, Tony Britten è famoso per essere l'autore dell'arrangiamento da Haendel (Zadok the Priest) che fa da sigla alla Champions League di calcio; ho cercato notizie su internet ma non sono riuscito a sapere se si tratti di una parentela o di una semplice omonimia con Benjamin Britten.
Queste le musiche che si ascoltano nel film:
di Benjamin Britten:
- Bagatelle (Benyounes String Quartet and Nathan Waring)
- Noyes Fludde, Opus 59 Bugle Tune (Gresham’s School Brass Group)
- Simple Symphony, Opus 4, Playful Pizzicato (Northern Sinfonia conductor Steuart Bedford)
- The Wind Song, from ‘Stay Down Miner’Words by Montagu Slater (Gresham’s School Senior Choir)
- Russian Funeral (Gresham’s School Brass Group conducted by Tony Britten)
- Night Mail (Birmingham Contemporary Music Group dir Martyn Brabbins)
- Our Hunting Fathers , Opus 8, Dance of Death text devised by W.H. Auden (English Chamber Orchestra, Phyllis Bryn-Julsen, dir Steuart Bedford)
- First ‘Cello Suite, Opus 72, Lamento (Raphael Wallfisch)- First ‘Cello Suite, Opus 72, Marcia (Raphael Wallfisch)
- Ballad of Heroes, Opus 14, Dance of DeathWords by W.H. Auden (Gresham’s School Senior Choir)
- Sinfonia da Requiem, Opus 20, Lacrymosa (London Symphony Orchestra dir Steuart Bedford)
- The Holy Sonnets of John Donne, Opus 35, Oh my blacke Soule! (James Gilchrist and Iain Burnside)
- String Quartet no. 2, Opus 36, Chacony (Benyounes String Quartet)
- Simple Symphony, Opus 4, Sentimental Sarabande (Northern Sinfonia Conductor Steuart Bedford)
- Winter Words, Opus 52, A Time There Was Words by Thomas Hardy (James Gilchrist and Iain Burnside)
- Owen Wingrave, Opus 85, the ‘Peace Aria’ Words, Myfanwy Piper (Gerard Collett, Mark Jones, Tony Britten)
- Canticle II, Abraham and Isaac, Opus 51 (James Gilchrist, Jake Arditti and Iain Burnside)
- Hymn to the Virgin (Gresham’s Senior Choir, Semi Chorus: Zoë Scoular, Victoria Taylor, Oliver Colman, Charlie Jefford)
- War Requiem, Opus 66 (Scottish Festival Chorus, The Choristers of St Mary’s Episcopal Cathedral, Edinburgh BBC Scottish Symphony Orchestra, dir Martyn Brabbins )
- War Requiem, Opus 66, Offertorium (BBC Scottish Symphony Orchestra dir Martyn Brabbins)
- War Requiem, Opus 66, Strange Meeting (Michael Volle, Tom Randle, Lynda Russell, BBC Scottish Symphony Orchestra dir Martyn Brabbins)
- War Requiem, Opus 66, Dies Irae (Lacrimosa) (Lynda Russell, BBC Scottish Symphony Orchestra dir Martyn Brabbins)
Musiche di altri autori:
- Ludwig van Beethoven: String Quartet Opus 127 last movement (Benyounes String Quartet)
- S.S. Wesley, The Church’s One Foundation, words by Samuel John Stone


2 commenti:

  1. Dal film si evince che il pacifismo è un tratto distintivo di Britten. In effetti buona parte della sua opera è una riflessione sugli effetti devastanti della violenza in qualsiasi tipo di conflitto..

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  2. la definizione della musica di Britten fatta da Joseph Horowitz è perfetta, da incorniciare e da mettere insieme al brano che hai riportato tu l'altro giorno, la ninna nanna dodecafonica e dolcissima nel Sogno di una notte di mezza estate. Dodecafonico e dolcissimo sembrerebbero due parole incompatibili fra loro, invece Britten riesce nella magia. :-)
    Britten viene dalla generazione del dopoguerra, vedendo i reduci, incontrandoli, ascoltandone i racconti penso che sia normale pensare "mai più guerre". Invece, siamo ancora e sempre sull'orlo di una nuova guerra. Ti confesso che quelli che vogliono disfare l'UE mi fanno paura (settant'anni senza guerre in Europa, mai successo prima, eppure a loro non basta...)

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